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Publié par Société Française d'Ethnoscénologie (SOFETH)

Le acrobazie dello spettatore

Sofia Gabriele

Le acrobazie dello spettatore

Dal teatro alla neuroscenza e ritorno

CollanaBiblioteca teatrale (2)  Teatro neuroscienze scienze dell'uomo

ArgomentoTeatro e critica teatrale

2013, pagine 184, €15.00 €12.75 (Risparmi: 15%)

ISBN: 978-88-7870-843-3


Quarta di copertina
Cosa succede nel corpo-mente dello spettatore a teatro? Cosa ci dicono le neuroscienze cognitive a proposito dell’esperienza spettatoriale? Com’è possibile, oggi, indagare quei meccanismi cognitivi che rendono unica l’esperienza dello spettatore teatrale rispetto a tutte le altre esperienze della nostra quotidianità? Queste sono solo alcune delle domande che il libro tenta di esplorare tramite un approccio multidisciplinare che, partendo dagli studi teatrali, attraversa le neuroscienze, la psicologia cognitiva, le scienze dei sistemi complessi e la fenomenologia per poi tornare verso quel polo della relazione teatrale così importante e così poco studiato: lo spettatore. 


È importante potersi riferire a quel che la scienza ci dice dell’energia, delle cellule o degli atomi, delle particelle subatomiche o dell’antimateria, dei neuroni, dei buchi neri o delle eliche del codice genetico. Non siamo in grado di giudicare fino a che punto si tratti di teorie vere, dato che non abbiamo le conoscenze speciali che permetterebbero un’opinione personale. Ma è importante capire quali storie raccontino. Non sono storie usuali; non le ritroviamo nella nostra esperienza quotidiana. Eppure sono credibili, conseguenti. Utilizzando i criteri e le scoperte del pensiero scientifico – che riguarda anch’esso qualcosa che c’è e non si vede – queste storie diventano un campionario preciso di comportamenti non usuali del pensiero. Le loro peripezie permettono di dare un percorso e un nome distintivo a ciò che nella nostra pratica artistica resta senza nome e quindi allo stato volatile, pronto a perdersi o a tradursi in aneddoti. 

Dalla prefazione di Eugenio Barba



Le neuroscienze cognitive richiamano l’attenzione degli studi teatrali su qualcosa di estremamente preciso: esiste un livello, quello biologico, che ha continue ripercussioni e relazioni con gli altri livelli (comportamentale, psicologico, esperienziale, ecc.), sia nell’attore che nello spettatore. Questo dato di fatto può essere minimizzato, oppure può essere assunto come un problema, ovvero come l’elemento scatenante di una ricerca.

Dalla premessa di Clelia Falletti


Gabriele Sofia (Catania, 1984), svolge attualmente una ricerca post-dottorale in collaborazione tra il Dipartimento di Storia dell’Arte e Spettacolo della Sapienza Università di Roma e il Laboratoire d’Ethnoscénologie della Maison des Sciences de l’Homme - Paris Nord. Dottore di ricerca in cotutela tra la Sapienza Università di Roma e lUniversité Paris 8 Vincennes – Saint-Denis, dal 2006 porta avanti una ricerca transdisciplinare sulla neurofisiologia dell’attore e dello spettatore. Dal 2009 al 2013 ha organizzato le cinque edizioni del Convegno Internazionale “Dialoghi tra teatro e neuroscienze”. Nel 2009 ha curato i volumi Dialoghi tra teatro e neuroscienze (Edizioni Alegre) e Diálogos entre teatro y neurociencias (Artezblai, 2010). Con Clelia Falletti ha curato inoltre Nuovi dialoghi tra teatro e neuroscienze (Editoria & Spettacolo, 2011) e Prospettive su teatro e neuroscienze. Dialoghi e sperimentazioni (Bulzoni, 2012).
Indice
Il teatro e le scienze. Premessa di Eugenio Barba
Prospettive e Fughe dello sguardo di Clelia Falletti 
Ringraziamenti 
Introduzione

CAPITOLO PRIMO
Studiare lo spettatore: problemi metodologici e nuovi strumenti
1.1 Definizione preliminare dell’oggetto di studio
1.2 La nozione di livelli d’organizzazione come strumento epistemologico 
1.3 L’approccio pluridisciplinare e i sistemi emergenti 
1.4 Quali neuroscienze? Il modello neurofenomenologico e la prospettiva embodied
1.5 Lo studio teatrologico dell’esperienza: verso un’embodied theatrology

CAPITOLO SECONDO
I processi dell’azione
2.1 Dilatare l’intenzione 
2.2 Azione, atti e movimenti: problemi di tassonomia transdisciplinare
2.3 L’azione come processo 
2.4 Dall’azione al corpo in azione: body schema
2.5 Body schema e bodily intention 
2.6 Anticipare, inibire, decidere

CAPITOLO TERZO
I processi della relazione
3.1 Premessa 
3.2 La percezione come processo motorio
3.3 Dalle affordances ai neuroni specchio
3.4 I neuroni specchio e i malintesi del mimare
3.5 Il meccanismo dei neuroni specchio negli umani e lo spazio d’azione condiviso 
3.6 Recenti sviluppi delle ricerche sui neuroni specchio 
3.7 I meccanismi di risonanza a teatro: azione reale e scopo motorio
3.8 Costruire le equivalenze: l’attore frattale
3.9 Dall’azione credibile al corpo credibile
3.10 Le tracce frattali dei condizionamenti

CAPITOLO QUARTO
L’esperienza performativa dello spettatore
4.1 L’esperienza dello spettatore: esperimenti neuroscientifici
4.2 L’attenzione e le attenzioni
4.3 Dall’attenzione congiunta all’intersoggettività attorespettatore
Il teatro e le scienze. Premessa di Eugenio Barba
Prospettive e Fughe dello sguardo di Clelia Falletti
Ringraziamenti
Introduzione
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